Quando il desiderio di avere un figlio è particolarmente difficile da realizzare naturalmente si configura una delle esperienze più difficili, dolorose e cariche di sofferenza che si possano sperimentare.
L’infertilità/sterilità è una vera e propria patologia medica che può avere importanti ripercussioni psicologiche ed emotive che investono la persona e la coppia a tutti i livelli funzionali ed esistenziali1. Essa implica sofferenza, ansietà ed insicurezza ed è importante assicurarsi che tale stress sia minimizzato durante tutto il percorso. Accettare la condizione di infertilità ed eventualmente affrontare il successivo iter diagnostico e terapeutico non è semplice e richiede un grande dispendio di energie.
Se è vero che negli ultimi decenni le tecniche di procreazione assistita hanno fatto molti passi in avanti generando nuove speranze per tante persone (anche nei casi di diagnosi pre-impianto o di soggetti single che si rivolgono a cliniche estere), è altrettanto necessario che l’impatto emotivo non venga trascurato e che il problema non sia ridotto ai soli aspetti biologici e medici. Pertanto, in aggiunta alle necessarie procedure mediche è opportuno porre attenzione anche ai risvolti psicologici.
Per questi motivi può essere utile ed importante appoggiarsi ad uno psicologo per affrontare questa esperienza il più serenamente possibile.
Prove a sostegno dell'importanza dell'approccio psicologico alla infertilità/sterilità e al suo trattamento
- L'Istituto Superiore di Sanità riconosce il grande beneficio del counseling per le coppie infertili poiché esso affronta tutti gli aspetti connessi all’infertilità e ai trattamenti di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA)2.
- Le linee guida internazionali e le linee guida applicative della Legge 40/2004, sottolineano la necessità di garantire alle donne e alle coppie un servizio di consulenza e supporto psicologico, in tutte le fasi del trattamento, con particolare riguardo all'inizio dei singoli trattamenti3.
- Ricerche scientifiche dimostrano che la presenza di un disagio emozionale può condizionare in modo negativo il buon esito delle terapie.
- Studi e dibattiti in seno alla psicologia, anche italiana, che si occupa di medicina della procreazione assistita, sottolineano come l'approccio psicologico è in grado di influenzare positivamente ed in modo significativo non solo l’assetto emotivo, affettivo e relazionale, delle persone che si rivolgono a questi centri, ma anche la funzionalità di vari organi e sistemi del corpo umano, alcuni dei quali direttamente connessi al processo riproduttivo.
Tipi di consulenza ed obiettivi in relazione alle diverse fasi del trattamento
Consulenza di sostegno. Lo scopo principale è quello di fornire un supporto emozionale agli individui nei momenti di stress e di difficoltà che caratterizzano tutte le fasi del percorso di PMA (fallimento dei tentativi naturali, accertamenti diagnostici e formulazione della diagnosi, accesso alle terapie, periodi di attesa dei risultati, fallimento di un ciclo di trattamento, gravidanza e parto, fine dei trattamenti). Gli obiettivi della consulenza sono vari: esprimere e confrontarsi con sentimenti, timori e speranze collegati a questa esperienza; gestione delle emozioni negative; preparare gli individui ad affrontare il trattamento ed i suoi esiti con maggiore serenità; conciliare aspettative e reali possibilità di riuscita; imparare a gestire in modo sano l'ansia relativa ai tempi d'attesa e ai possibili esiti del trattamento; migliorare le abilità di comunicazione; mantenere una buona qualità della vita (personale, sociale, relazionale, intima e sessuale); aiutare i pazienti a diventare consapevoli dei comuni problemi sessuali associati con l’infertilità; gestione della gravidanza e transizione verso la genitorialità; aiutare gli individui a decidere se e come rivelare il metodo speciale di concepimento, soprattutto nei casi di fecondazione eterologa; elaborazione di scelte alternative o della rinuncia definitiva.
Consulenza decisionale. Lo scopo fondamentale è quello di consentire ai soggetti di comprendere la proposta diagnostica e di trattamento e di riflettere sulle implicazioni etiche, sociali e psicologiche che questa potrebbe avere per loro, per le loro famiglie e per gli eventuali figli, in modo da decidere il più serenamente possibile riguardo al trattamento o alle altre soluzioni disponibili (es: adozione), compresa la rinuncia al trattamento stesso. L'obiettivo è quindi quello di aiutare gli individui a risolvere eventuali dubbi e a maturare scelte che siano serene, consapevoli, ponderate, comuni e funzionali ai loro bisogni ed esigenze.
Consulenza terapeutica. Il passaggio dal counseling di sostegno a quello terapeutico spesso è correlato all’evoluzione della situazione, quando emergono nodi emotivi molto profondi. Esso è diretto a consentire l’elaborazione di aspetti particolarmente problematici come: l'accettazione della situazione, compreso il cosiddetto “lavoro del lutto” nel caso in cui si debba rinunciare definitivamente all'idea di poter generare un figlio; elaborazione di una diversa prospettiva di vita e di una nuova immagine di sé (adozione verso una vita senza figli); gestione della crisi nel rapporto di coppia o di problemi nelle relazioni sociali e familiari; disagio psicologico (crisi di identità connessa ai vissuti di perdita, depressione e ansia)4.
Maria Sofia Palmas è psicologa, specializzanda in psicoterapia cognitiva neuropsicologica. La potete contattare all’indirizzo palmaso@hotmail.it o al numero 380.370.7509 per ulteriori informazioni su questo tema.
Riferimenti bibliografici
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Bronya Hi-Kwan Luk & Alice Yuen Loke (2015) “The Impact of Infertility on the Psychological Well-Being, Marital Relationships, Sexual Relationships, and Quality of Life of Couples: A Systematic Review”, Journal of Sex & Marital Therapy, 41:6, 610-625. ↩
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Istituto Superiore di Sanità, Registro Nazionale Procreazione Medicalmente Assistita , “Il counseling per le coppie infertili”. ↩
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Relazione del Ministero della Salute al Parlamento sullo stato di attuazione della legge contenente norme in materia di Procreazione Medicalmente Assistita (Legge 19 Febbraio 2004, n. 40. articolo 15). ↩
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Adriana Milazzo, George Mnatzaganian, Adam G. Elshaug, Sheryl A. Hemphill, Janet E. Hillert, on behalf of The Astute Health Study Group,“Depression and Anxiety Outcomes Associated with Failed Assisted Reproductive Technologies: A Systematic Review and Meta- Analysis”, PLOS ONE | November 11, 2016. ↩
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